Lo storytelling è molto efficace nei colloqui di lavoro, sia per il candidato che per il selezionatore.
Qualche suggerimento che è risultato utile a molti dei miei clienti.
È fin troppo importante per un candidato sapersi raccontare. Il rischio a volte è di raccontarsi come “un nastro registrato “, dicendo sempre le stesse cose e nello stesso modo.
È utile , invece:
-rivisitare il proprio percorso, imparare a raccontarlo in modo diverso, dando nuovi significati pensando agli eventi in termini di “che cosa ho imparato “ (e non solo che cosa ho fatto);
-focalizzare soprattutto gli aspetti più inerenti all’offerta per cui ci si sta candidando.
-saper comunicare le proprie competenze, le proprie life skill, durante un colloquio di lavoro . Una competenza non raccontata, non trasmessa all’interlocutore, è come una competenza inesistente.
Ma per raccontarsi i passi da seguire sono due:
- Il primo step avviene prima del colloquio. Consiste nel diventare consapevole delle proprie competenze anche (e soprattutto!) di quelle trasversali. È importante chiedersi: so davvero quali sono i miei punti di forza?
- Solo dopo aver acquisito consapevolezza delle proprie caratteristiche, bisogna pensare a come raccontarle; per esempio può essere molto efficace contestualizzarli facendo degli esempi pratici, specificando PER QUALE MOTIVO ritengo di avere quei punti di forza.
E anche per il Selezionatore lo storytelling è molto importante, che cosa significa? Significa : comunicare semplicemente tutti gli aspetti attrattivi dell’offerta di lavoro (non solo lo stipendio, pur essendo ovviamente un aspetto importante!), significa raccontare come si svolgono le giornate in azienda, in pratica… “far annusare” l’aria, far svolgere ai candidati un giro virtuale in azienda attraverso una narrazione efficace.