Ho parlato qualche tempo fa ☺️della difficoltà dell’essere mamme e professioniste, situazione che vivo e che sento fortemente addosso.
Oggi vorrei dedicare qualche riflessione ai PAPÀ CHE LAVORANO, che partecipano (finalmente), non solo all’organizzazione pratica, ma anche (e soprattutto) alla relazione affettiva.
Ma attenzione: sono le donne che si sono avvicinate al ruolo degli uomini o sono gli uomini che si sono avvicinati al ruolo di donna? ?
Vi racconto un paio di situazioni i cui dettagli sono un segno di grande cambiamento. ?
L’altro giorno in uno dei gruppi WhatsApp dei genitori, un papà ha commentato la quantità dei compiti assegnati, con una conoscenza estremamente dettagliata sui libri, sull’organizzazione delle materie, sul metodo di studio che sta insegnando al figlio! Tutto ciò è segno di una forte partecipazione?
Il giorno precedente un altro papà aveva condiviso (in un momento Amarcord), una foto della classe dei nostri bambini di ben 5 anni fa in cui erano ancora tutti piccoli e pulcini….inutile dire la commozione suscitata!?
Analizziamo alcuni fattori.
Per troppo tempo siamo stati abituati ad uno stereotipo di figura paterna “assente”, deliberatamente negligente rispetto agli obblighi della paternità.
Una figura paterna a cui era consentito delegare gran parte della gestione dei figli.
L’impegno delle donne nel lavoro e la stessa pandemia hanno favorito una maggiore presenza dei papà in casa.
Ma soprattutto gli uomini si sono resi conto che esistono altri aspetti importanti: SI STA SCOPRENDO IL BELLO DELLA PATERNITA’! Non solo per gli aspetti organizzativi, ma soprattutto per quelli AFFETTIVI. ?
Non si tratta solo di ESSERE PADRE, ma di SENTIRSI PADRE.
Tutto questo prima sarebbe stato strano, ma oggi non fa più tanto effetto.
Alcune considerazioni personali:
?nonostante tutta questa evoluzione, nonostante qui su LinkedIn si trovino uomini e donne che lavorano, ho avuto modo di conoscere anche un’altra realtà: grazie al mio gruppo Facebook dedicato al sostegno alle mamme, si sentono ancora frasi come:
“Vorrei lavorare, ma nessuno mi aiuta a tenere i bambini”; ?
“Beata te che stai tutto il giorno a casa con i bambini “?
“Che lavori a fare?”
“Chiedo il permesso a mio marito “?
Indubbiamente c’è ancora molta strada, anche da questa parte del mondo…
Infine sfatiamo un mito:
?gli uomini che sono padri presenti non aiutano le loro compagne, ma portano avanti la normale partecipazione alla vita della propria famiglia.?
E inoltre:
?Ai coniugi che vivono davvero una situazione di parità viene richiesto un livello di dialogo e confronto, profondo e paritario; la famiglia è un gioco di squadra: solo un’alternanza EQUA di ruoli e l’accettazione di equilibri in evoluzione PORTANO ALLA SODDISFAZIONE DI TUTTI I MEMBRI!